Toti e Tata
Emilio Solfrizzi, barese, e Antonio Stornaiolo, napoletano, avviano il loro sodalizio artistico a Bari nel 1985, dando vita al duo comico Toti (Solfrizzi) e Tata (Stornaiolo), che in realtà è un trio, comprendendo infatti l’autore dei testi Gennaro Nunziante, anche lui barese.
Passano con successo dal teatro cabarettistico alla televisione e alla radio assurgendo in brevissimo tempo a beniamini irresistibili di un folto pubblico di telespettatori pugliesi e lucani.
Grazie all’eccezionale successo sulle emittenti locali Telebari, Telenorba e Teledue, propongono ed esportano un modello di comicità “made in Puglia” e in senso lato meridionale, più vicina alla satira che al vernacolo e all’intrattenimento fine a se stesso.
Il loro singolare umorismo, unito ad un uso sferzante e intelligente del mezzo televisivo, è irriverente e irriducibile a qualsiasi compromesso politicamente corretto o nazional-popolare, prendendo di mira una serie di”tipi” meridionali:(memorabili il poeta lugubre Mino Pausa, il servile direttore di quotidiano Lino Linguetta, il superman demente Kiavik, il valletto imbranato Ciro di chiara matrice lewisiana, il trucido cantante Piero Scamarcio autore di irresistibili cover), la cui inadeguatezza alla modernità e a un presunto contesto nazionale si traduce in un quadro di involgarimento collettivo fatto di faticosa e sguaiata assimilazione linguistica, comportamentale e culturale.
Il loro migliore repertorio è contenuto nelle telenovela comiche Filomena Coza Depurada, Il polpo, e Melensa, e nei varietà Tele Durazzo, Extra Tv e Televiscion, in cui è esplicita e memorabile la parodia del bestiario televisivo.
L’enorme popolarità raggiunta spiana loro la strada alle reti nazionali (Striscia la notizia, Qualcuno mi può giudicare) e al cinema, restando ancora in coppia in Fratelli coltelli (1997) e in Besame mucho (1998), entrambi diretti da Maurizio Ponzi.
Anton Giulio Mancino